It's Not Paris, But It's Enough For Me

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Kassandra Black
Posted on 2/6/2009, 20:48




Allora visto che quando mi piace qualcosa sento il bisogno di condiverla,mi sono cimentata nella traduzione di quest'altra oneshot, prende posto durante la puntata del ringraziamento dopo che Blair lascia Serena per tornare a casa...ditemi se vi è piaciuta^_^

It's Not Paris, But It's Enough For Me

Blair era fuori alla suite 1812 alla fine del suo lungo e terribile giorno del Ringraziamento, non osava bussare e nemmeno respirare. Aveva promesso a Serena che sarebbe tornata a casa e si sarebbe riconciliata con sua madre, ma non poteva sopportare di dover affrontare casa sua — così vuota da quando suo padre se n’era andato — non ancora. Sapeva che Eleonor non voleva davvero ferirla come aveva fatto, e sempre faceva, ma quella donna non poteva scaricare su di lei il suo disperato bisogno di controllo. Era una nevrosi che aveva passato alla stessa Blair, che era in parte la ragione per cui le cose erano andate così male durante quella che avrebbe dovuto essere una perfetta festa in famiglia. Madre e figlia si battevano disperatamente per mantenere il pugno di ferro in ogni situazione e quando Blair perdeva, reagiva nell’unico modo che conosceva: forzando il suo corpo a conformarsi con i suoi distorti ideali di ordine e perfezione. Come aveva potuto ricaderci di nuovo? Proprio lì, fissandola freddamente in viso, c’era la ragione per cui tutto era crollato in pezzi con Nate. Lo aveva ingabbiato nel suo mondo perfetto, fatto così tanta pressione, che lui non aveva avuto altra scelta che correre tra le braccia libere e aperte della sua migliore amica. Forse se lei fosse stata amante del divertimento e senza pensieri come Serena, Nate sarebbe rimasto e avrebbe amato lei. Ma non sapeva come cambiare ciò che era, così lei era stata condannata ad essere la seconda scelta agli occhi di tutti — sempre seconda alla Venere bionda della sua migliore amica, seconda persino al fidanzato francese di suo padre. Sembrava come se nessuno l’avesse mai vista veramente. Guardavano sempre qualcun altro oltre lei.
E tuttavia, nessuna di quelle cose aveva dannatamente a che fare con il fatto che lei fosse ancora lì, praticamente tremante dall’altro lato della suite di Chuck. Probabilmente lui non c’è nemmeno, ricordò a se stessa. Probabilmente sta buttando giù uno scotch all’antiquato party del Ringraziamento di suo padre. Era ora di girarsi e far finta di non essere mai stata là. Non era debole e perduta, alla ricerca di conforto tra le braccia della persona meno confortante dell’Upper East Side. Che cosa poteva fare evantualmente Chuck Bass per lei? Tutto,le suggeriva una voce dentro di lei. Era già l’unica persona il cui sguardo la incontrava e indugiava su di lei, non cercando altro premio che le scintille nei suoi occhi. L’aveva riempita di attenzioni fin da quando erano bambini, e anche quando era distratto dai biondi capelli di Serena Van der Woodsen, i suoi occhi ritornavano sempre su di lei — su Blair. E lui c’era stato per lei entrambe le volte in cui lei ne aveva più bisogno, a dispetto del suo sdegno e delle sue esitanti proteste. Le aveva detto di avere le farfalle…le farfalle! Si domandò se Nate avesse mai sentito le farfalle, ma velocemente scacciò via il pensiero dalla sua mente. Ad ogni modo, aveva solo ritirato fuori delle immagini di Serena. Il modo in cui l’aveva guardata danzare al club burlesque, i suoi occhi traboccanti orgoglio,lussuria, e forse amore? Quello sguardo che entra in lei, bruciandole la pelle. Le fa sentire un nuovo senso del controllo, le porta un nuovo tipo di potere che lei non credeva nemmeno di essere capace di possedere. Dio, ci si sente così bene sentendosi desiderata. Non sapeva esattamente che cosa provava per lui in quel momento, tutto ciò che voleva era parlare con lui, sentire il suo tocco...
Finalmente raccolse il coraggio e bussò due volte, bruscamente, trattenendo il respiro. Secondi che sembravano passare come ore e, subito dopo sentì il suo calmo respiro dall’altro lato, lasciò andare un sospiro di sollievo. La porta, tuttavia, non era stata aperta. Le venne improvvisamente in mente che non vedeva Chuck dalla mattina del suo compleanno, quando lo aveva cacciato senza tante cerimonie dall’appartamento del fratello di Kati e gli aveva fatto promettere ancora una volta di non dire niente a nessuno. Se n’era andato, guardandola male, senza dire una parola. E se fosse ancora arrabbiato? Che cosa avrebbe fatto se si fosse rifiutato di aprire la porta? Non poteva assolutamente andare a casa. Anche se era una cosa totalmente pazza, lei aveva bisogno di vederlo. Fortunatamente, sentì la serratura aprirsi e si morse le labbra prima di poter dire qualcosa. La porta rimase chiusa, finché lei sentì la sua voce dire con noncuranza, “La porta è sempre aperta per te, Waldorf.”
Lei trattenne il sorriso che quelle parole avevano minacciato di portare sulle sue labbra, tutte le sue speranze non dette erano così vicine all’aver risposta grazie a quella sola ironica affermazione. Tutti i suoi ribollenti pensieri esplosero, nel momento in cui attraversò la soglia ed entrò nella stanza. Chuck stava poltrendo sul suo letto a due piazze, naturalmente, con un impacco di ghiaccio sotto il suo occhio sinistro. Si stava curando con un bicchiere di Scotch qualcosa che sembrava essere una fresca ferita per la sua faccia e per il suo ego. Lei chiuse gli occhi e sospirò, dibattendosi tra il fare qualche domanda e offrire un pò di conforto, quando ancora una volta la sua voce riempì la stanza con il suo caratteristico orgoglio e la solita compiacenza. “Suppongo che la terza volta sia davvero affascinante, huh? Hai aspettato tanto prima di tornare ancora.”
C’era abbastanza amarezza in quella affermazione da farla sentire costretta a vendicarsi, ma non era davvero dell’umore per una lotta tra ingegni oggi. “Sei davvero disgustoso, Bass. Non so nemmeno perché sono in questo luogo peccaminoso.”
“Così, non è perché ti sono mancato? Non hai deciso che forse valgo di più di un po’ di sesso fatto per vendetta?”
Blair aprì la bocca, ma non sapeva se stesse per negare l’accusa o semplicemente accettarla, così la richiuse. Sì, lei aveva sentito la sua mancanza. Era passata una settimana dall’ultima volta che aveva parlato con lui,e per la prima volta aveva realizzato quanto importante fosse il ruolo che lui ricopriva nella sua vita. Ma non era quello ciò che la stava torturando ora. Lui era sembrato piuttosto ferito quando aveva pronunciato le parole“ sesso per vendetta,” e lei ci avrebbe creduto se ci fosse stato un mondo in cui Chuck Bass avrebbe potuto essere ferito o almeno innervosito. Lei aveva, proprio quella mattina, gioiosamente informato Serena che aveva dormito con Chuck per ripicca — ma era stata davvero vendetta? Certamente non aveva pensato a Nate nemmeno una volta mentre erano insieme. Non aveva pensato a nient’altro che al respiro di Chuck sul suo collo, alle sue dita che accarezzavano la sua pelle, al suo corpo che si muoveva contro il suo. Ma ancora ora, lei voleva tornare con Nate, non era così? Cercando di evitare la confusione nella sua mente, tornò a focalizzarsi sul livido sotto il suo occhio e gli chiese cautamente “Che è successo?”
“La cena da Bart era diventata un po’ troppo opprimente, così sono andato a cercarmi un mio personale intrattenimento,” lui scosse le spalle. Il suo viso era duro e impassibile, ma i suoi occhi parlavano sempre per lui. Scosse la testa silenziosamente e si sedette sul letto accanto a lui, cautamente rimosse il ghiaccio ed esaminò il livido con le sue dita nel modo più gentile possibile. Lui non si ritrasse, anche se pensava che faceva male, il suo tocco aveva un effetto calmante migliore di quello del ghiaccio.
“Perché fai finta che non sia accaduto?” Gli chiese stancamente. Non era la prima volta che lo vedeva così, ma era una di quelle cose di cui non parlavano.
La guardò per un momento prima che un sorriso compiaciuto prendesse posto sulle sua labbra. Lei pensò di baciarlo. “Suppongo sia la stessa ragione per cui fai scorrere l’acqua nel bagno e metti tutte quelle tic-tac nella tua borsa.”
Lei si girò imbarazzata. “Lo sai?” fu tutto quello che riuscì a dire in risposta.
Lui le mise una mano sulla spalla, quasi a voler dire che non la giudicava. “Io so tutto, Blair. Tu dovresti saperlo.” Lei annuì. Voleva chiedergli se anche Nate lo sapeva, ma perché poi?Probabilmente non gli era mai importato abbastanza di lei da notarlo. I suoi occhi sondavano la stanza cercando di evitare di guardare lui. Facendo ciò, lo sguardo cadde su un pacco di Dvd intensamente colorato poggiato sul tavolino per il caffè, avvolto da un nastro che sembrava tanto assomigliare a uno dei cerchietti che indossava lei. Andò a prenderli e sentì Chuck sospirare dietro di lei. Era un cofanetto con 3 film di Audrey Hepburn: Colazione da Tiffany, Vacanze Romane e Sabrina. Il nastro era, effettivamente, un cerchietto rosa di Burberry.
Si girò verso di lui con un dolce sorriso. “Per me? Dì che non è così.”
“Non sapevo quando dartelo, visto che tu non chiamavi” borbottò lui. “Avevo pensato di passare da te stasera e vedere se avevi voglia di guardarli. Sai, in caso ne avessi abbastanza di Harold.”
Quello ricordò a Blair perché era andata da Chuck in primo luogo, così si risedette sul letto con i film al seguito.“Papà non è potuto venire.” La sua bocca si aprì per scusarsi, così lei si provò il cerchietto prima che lui potesse dire qualcosa. Mettendosi in posa chiese “Come mi sta?”
“Benissimo.” Lui le sorrise adorante,prima di continuare con, “Ma starebbe ancora meglio se fosse l’unica cosa su di te.”
Lei roteò gli occhi e lo picchiò scherzosamente, prima di tornare seria per un momento. “ Volevo chiederti se posso stare qui un po’. Magari potremmo vedere un film?”
Lui non rimase nemmeno un secondo a ponderare la domanda prima di andare verso la Tv e metterne dentro uno dei tre. “Che ne dici di Sabrina? E’ l’unico che non mi hai ancora costretto a guardare.”
Blair accettò entusiasticamente, ma poco dopo si morse le labbra. Quel film parlava di un ragazzo che il personaggio di Audrey aveva amato per tutta la vita senza che a lui fosse mai importato di lei, e l’altro che lei non si era mai degnata di notare. Era un po’ troppo simile alla realtà, ma il film era già iniziato e non pensava fosse saggio spiegare a Chuck perché il film avrebbe potuto risultare imbarazzante per loro.
Il film andò avanti, e Sabrina fu ignorata e corteggiata da entrambi gli uomini a intervalli differenti. Blair lasciò andare la sua testa sulla spalla di Chuck durante le parti romantiche e lasciò che il suo police (di Chuck) disegnasse inconsciamente dei cerchi sul dorso della sua mano. Lei espresse la sua frustrazione quando Sabrina non riusciva a decidersi e sorrise ai commenti maliziosi di Chuck. Giunti al climax, Chuck apparentemente non sembrava in grado di riuscire più a sopportare la suspance. “David è un enorme codardo. Non la merita. Nemmeno la ama. Per favore dimmi che finisce con Linus?” Forse aveva già capito il parallelo, Chuck era piuttosto intelligente quando voleva.
“Guarda!” urlò lei, mentre si raggomitolava su di lui e chiudeva gli occhi. Sapeva a memoria ogni scena di ogni film della Hepburn — non aveva bisogno di guardare.
Il film finì. Chuck sorrideva trionfante perché Linus era riuscito ad ottenere la ragazza. Lei sussurrò senza pensarci, “Se c’è un film di Audrey che attualmente mi rappresenta, io direi questo qua.” Lui la guardò attentamente, i suoi occhi scuri pieni di sorpresa. Dopo si buttarono insieme sul letto, baciandosi appassionatamente senza strane circostanze attenuanti per la prima volta. Era appassionato come le altre volte, bramoso e impulsivo come sempre, ma questa volta c’era qualcosa in più. C’era conforto e dolcezza in mezzo a tutti gli ormoni. Il cerchietto rimase su. Sapeva che lui avrebbe potuto sentire il gusto delle tic-tac ma non le importava. Accidentalmente baciò il suo livido un po’ troppo forte una volta o due, ma lui non l’aveva nemmeno notato. Sapeva che avrebbe rimpianto le parole che aveva detto prima o poi, sapeva che presto sarebbe dovuta tornare nel suo appartamento e affrontare sua madre. Ma per ora, le bastava scaldarsi col calore del suo affetto. Non ricordava di essere mai stata così felice.
 
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marci#
Posted on 2/6/2009, 20:59




Oddio che bella *______*
Quanto mi piace quando ti applichi alle traduzioni!

CITAZIONE
Che cosa poteva fare evantualmente Chuck Bass per lei? Tutto,le suggeriva una voce dentro di lei. Era già l’unica persona il cui sguardo la incontrava e indugiava su di lei, non cercando altro premio che le scintille nei suoi occhi.

*_____* mi sciolgo
 
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Bea_chan
Posted on 2/6/2009, 22:33




L'avevo letto in originale *___*
Tradotta è ancora pià bella <3
 
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Kassandra Black
Posted on 3/6/2009, 11:10




sono contenta che vi piaccia ^W^
 
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KìkìSmìle'
Posted on 3/6/2009, 12:41




Che carina ^_^
 
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lauratarantino
Posted on 3/6/2009, 17:06




*_____*
marciiiiii anch io stavo per quotare la stessa frase!!!!!

chuck bass puo TUTTO.
 
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*martoleira*
Posted on 4/6/2009, 13:51




Hai fatto un bellissimo lavoro di traduzione kassandra!!!
Bravaaaaaaaaaaaaaaaa!! xD
 
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- invisible -
Posted on 24/7/2009, 09:09




sisi
complimenti (:
 
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7 replies since 2/6/2009, 20:48   123 views
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