Signs., oneshot

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Kassandra Black
Posted on 11/7/2011, 11:22




fanfic che avevo scritto per un concorso, doveva essere post 4x22 e contenere le parole Charles Place, Victrola e anello. Spero che vi piaccia ^.^

Signs.

Se c'era qualcosa in cui Chuck si riteneva particolarmente bravo, oltre al conquistare le donne, era nel riuscire sempre capire che cosa attraversava la mente di una persona. Stava tutto nell'osservare e cogliere i segni e lui solitamente era un osservatore dannatamente bravo. E questà sua abilità si affinava maggiormente quando si trattava di Blair Waldorf.
Per questo, quando la vide apparire dal nulla a colazione la seconda mattina del loro soggiorno a Santa Monica, avevano raggiunto Serena perchè il suo migliore amico aveva qualche evidente problema nel riuscire a starle lontano, avrebbe dovuto capire immediatamente che c'era qualcosa che non andava. Semplicemente fare un'improvvisata non era una cosa da Blair, soprattutto quando c'era un matrimonio reale dall'altra parte del mondo da organizzare.
Tuttavia, spinto forse dalla gioia di vederla e dalla recondita speranza che Blair avesse annullato il matrimonio e avesse finalmente realizzato che era lui la persona che poteva renderla felice, inizialmente non si era allarmato più di tanto per la sua improvvisa comparsa.
Ma mentre Blair iniziava a raccontare quanto faticoso fosse organizzare un dannato matrimonio reale,quanto lei volesse portare i capelli leggermente scesi, mentre la madre di Louis insisteva per uno stretto chignon e di come le fosse mancata terribilmente Serena, in Chuck iniziò a formarsi l'idea che c'era qualcosa che non stava dicendo. E non era solo perchè voleva disperatamente che tornasse da lui, in fondo avevano fatto una scelta, era perchè sapeva che c'era qualcosa che non andava. Lo sentiva da come per tutto il tempo aveva guardato principalmente Serena e Nate, evidanto il suo sguardo il più possibile, lo sapeva da come aveva colto un lampo di incertezza negli occhi quando l'amica le aveva domandato come mai non era venuto anche Louis. Continuò ad osservarla, rimanendo stupito quando la vide lettarlmente divorare un cornetto alla crema, a Blair non era mai piaciuta la crema.
"Waldorf, non ti avevano dato niente da mangiare sull'aereo?"
"Umm?" Blair lo guardò senza comprendere.
Si sentì in dovere di riformulare la frase " Sei talmente affamata che stai mangiando un cornetto alla crema. A te non piace la crema."
"Sì, che mi piace."
Sollevò un sopracciglio scettico "E da quando?"
"Da adesso, ok?" si era improvvisamente messa sulla difensiva "Avevo voglia di un cornetto alla crema e l'ho mangiato, che cos'è questa questione di stato?"
"Nessuna questione di stato, Waldorf, ma.." lo sguardo minaccioso di Blair e le occhiate allarmate che si lanciavano i due biondi lo convinsero a lasciar perdere per il momento " evidentemente ricordavo male, mi sarò sbagliato."
"Bene"
Ora più che mai era certo di essere nel giusto, non sapeva cosa gli sfuggiva, ma c'era, doveva solo cogliere i segnali giusti e ricomporre il puzzle. E i segni con l'andar avanti della mattinata continuavano ad aumentare, erano scesi giù in piscina ed era rimasta col copricostume adducendo come motivazione quella alquanto labile di essersi dimenticata di portare il costume. Successivamente, non solo aveva rifiutato l'offerta di Serena di prendere uno dei suoi, cosa che poteva capire, in quanto Blair non era solitamente il tipo che andava in giro con i micro costumi che erano tanto cari alla sua controparte bionda, sebbene potesse benissimo permetterselo, ma quando lui si era offerto per un veloce giro di shopping per comprare un costume, si era beccato una risposta che era acida persino per una come Blair. Non riusciva a capire che cosa stesse facendo di sbagliato, ogni volta che le rivolgeva la parola sembrava sempre mettersi sulla difensiva. Lo stava evitando da tutta la mattinata. In più aveva notato come gli lanciava delle occhiate furtive ogni volta che pensava non la stesse guardando, l'aveva fatto mentre lui leggeva il giornale, mentre usava il cellulare, mentre parlava con Nathaniel e così via. Quando la vide rifiutare il martini per prendere della semplice acqua liscia per il suo brindisi con Serena un'idea iniziò a balenarli nella mente, ma non poteva essere. A l'ora di pranzo Chuck era ormai così impegnato ad osservarla che faceva persino fatica a seguire la conversazione.
"Chuck, allora?" stava domandando Nathaniel.
"Allora cosa?" e tutto ciò a cui riusciva a pensare era Blair che sboconcellava l'antipasto.
"Il vino, quale preferisci?"
Un altro morso alla tartina, gli sembrava che la stessa mangiando con gusto "Lascio scegliere a te, mi fido."
Venne colto impreparato più volte durante quel pranzo, troppo occupato a guardarla mentre mandava giù ogni singolo boccone, troppo occupato a celare la sua preoccupazione e non la stava mascherando neanche troppo bene.
"Chuck?" si sentì chiamare ancora una volta.
Staccò un'istante gli occhi dalla bruna di fronte a lui, per dirigerli sulla bionda.
"Stavi dicendo, Serena?"
"Pensi che il Charles Place sarà pronto prima che B parta per Parigi?Mi piacerebbe tanto che lei possa venire, potrebbe essere l'ultima nostra grande festa insieme."
"Sarà sicuramente pronto prima di Novembre, spero che Blair riesca a venire se non sarà troppo impegnata con i preparativi per il matrimonio" rispose fissando i suoi occhi in quelli di lei.
"Verrò." I loro occhi avevano effettuato il primo vero collegamento della giornata e Chuck sentiva la tensione sciogliersi leggermente.
"Oh che bello B! Anzi sapete che cosa dovremmo fare?" Serena iniziò a battere le mani come se avesse appena avuto l'idea del secolo "dovremmo iniziare a fare festa da stasera, passare una serata del NJBC come ai vecchi tempi, bere, giocare a obbligo o verità..."
"S, non abbiamo più sedici anni." osservò Blair
"Però Serena ha ragione,potrebbe essere divertente" l'appoggiò Nate.
"Già" continuò S "l'ultima grande notte insieme, in più tu e Chuck oggi vi siete a malapena parlati."
"Non è vero, io e Chuck abbiamo parlato."
Serena le lanciò un'occhiata non convinta, mentre Blair si affrettava a rifiutare una chiamata dal cellulare, l'ennesima della giornata, come Chuck aveva avuto modo di notare.
"Perchè non rispondi?" disse improvvisamente
"Perchè non è una chiamata importante." si era messa di nuovo sulla difensiva.
"Chi era?"
"Nessuno, non sono affari che ti riguardano." lasciò cadere le posate sul tavolo prima di alzarsi di scatto " Ora se volete scusarmi, vado in camera mia, il jet lag sta iniziando a farsi sentire."
Rimase un attimo in silenzio al tavolo, mentre Nate e Serena lo osservavano confusi, poi decise di seguirla. Rimase sorpreso, ma neanche più di tanto, quando la vide dirigersi verso il bagno del ristorante, invece che verso l'ascensore che portava alle stanze. Attese qualche minuto, controllando che non ci fosse nessuno, e si infilò in bagno. Dalla porta in fondo venivano dei rumori inconfondibili, e Chuck sentì il suo stomaco stringersi in una morsa. Bussò.
"Blair.."
Dall'altro lato nessuna risposta.
Bussò più forte. "Blair so che sei lì dentro, apri questa dannata porta prima che la sfondi!"
"Come se ne fossi capace!" la risposta sarcastica arrivò immediata questa volta.
"Apri la porta per favore, so cosa stavi facendo"
Blair uscì dal bagno, pallida come un cencio, con un sorriso forzato sul volto "Non stavo facendo un bel niente Chuck, sono solo andata un attimo in bagno."
"Bugiarda." l'accusò.
"E tu sei paranoico."
"Ma pensi che io sia scemo?" si passò una mano tra i capelli esasperato. "Pensi di star parlando con Nate o Serena? Dimmi che cavolo c'è che non va o è normale che io sia portato a pensare al peggio. Mangi e vieni a vomitare, non vuoi farti vedere in costume perchè ti vedi di nuovo grassa, hai persino evitato di ordinare il martini perchè contiene troppe calorie, che cosa devo pensare se non ad una ricaduta Blair?I segni ci sono tutti. Dannazione, non ti ho lasciata andare con Louis per farti diventare la nuova principessa triste!"
Una mano andò ad accarezzare il viso di B che nel frattempo aveva iniziato a piangere.
"Blair..." il nome pronunciato in modo quasi supplichevole "dimmi che cosa c'è che non va, hai litigato con Louis? C'è troppa pressione a Monaco?"
Blair scosse la testa, aveva iniziato a piangere più forte e Chuck non aveva esitato a stringerla più forte a sè per consolarla. Scivolarono insieme sul pavimento contro una delle porte, Blair ancora stretta contro il petto di Chuck, mentre lui le accarezzava i capelli.
"Non so che fare." mormorò lei dopo diversi minuti tra i vari singhiozzi.
"Qualunque sia il problema , insieme possiamo risolverlo."
Blair si allontanò leggermente da lui, pur continuando a stringere la camicia di Chuck con forza, come se ne andasse della sua stessa vita.
"Non questa volta Chuck."
La guardava attendendo che continuasse a parlare.
"Sono incinta."
Ci mise qualche secondo a metabolizzare le parole che erano appena state pronunciate, poi si allontanò da lei di scatto, come se fosse improvvisamente stato colpito da una scossa. Si alzò in piedi, non sapeva perchè, ma sentiva il bisogno di allontanarsi da lei. L'aveva sentita così vicina un momento prima e ora la sentiva scivolare di nuovo via, la stava perdendo per sempre. Lo sapeva che Blair stava per sposarsi con Louis, sapeva che eventualmente avrebbero avuto dei figli, ma non era assolutamente pronto per questa notizia, a dirla tutta, anche se l'aveva lasciata andare, non era pronto nemmeno per vederla sposarsi. Incinta di un altro, non poteva pensarci. Poi un pensiero lo colpì all'improvviso. Poteva davvero essere?
Cercò di dare voce ai suoi pensieri sotto lo sguardo attento di Blair.
Aprì la bocca per parlare, ma non ne uscì alcun suono.
Deglutì. Riprovò.
"Blair" la voce poco più che un mero sussurro " io...potrebbe essere..." si passò una mano tra i capelli frustrato "lo so che è stata una sola volta, ma potrebbe essere" rimase in silenzio sapendo che lei aveva capito cosa stesse invano cercando di dire. Rimase in silenzio senza sapere cosa sperare come risposta. C' era la concreta possibilità che sarebbe diventato padre, lui, Chuck Bass.
"E' tuo Chuck."
E si accorse di rilasciare un respiro che nemmeno sapeva di stare trattenendo.
"E quando avevi intenzione di dirmelo?" si ritrovò a chiedere improvvisamente, sapeva che non era la cosa giusta da dire, ma aveva bisogno di sapere. Un altro pensiero gli attraversò improvviso la mente "Avevi intenzione di dirmelo almeno?"
"Non lo so" Blair aveva riiniziato a piangere.
"Non lo so?" la fissava sgomento.
"Non lo so, ok?" gridò soffocando un singhiozzo "Non sapevo che cavolo fare, ero da sola in Francia ad organizzare il matrimonio con un uomo che sapevo non essere il padre del mio bambino! Non sapevo se tenerlo o meno, se dirlo a Louis, se dirlo a te, oddio, sono notti che non dormo pensando a come avresti reagito se te l'avessi detto, se saresti scappato a gambe levate, se saresti stato contento. Tutto ciò che so è che sono stata tutta l'estate a pensare a te e al bambino, così ieri non ce l'ho fatta più, ho confessato tutto a Louis e l'ho lasciato e sono corsa a prendere il primo aereo per venire da Serena. Avevo bisogno di parlare con qualcuno, avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse che non avevo fatto una cavolata, poi sono arrivata qui e..."
"E c'ero io" concluse per lei Chuck, si risedette accanto a lei e l'abbracciò di nuovo, la rabbia che l'aveva assalito poco prima completamente andata. Rimasero così in silenzio per un pò prima che Blair parlasse di nuovo "Io voglio tenerlo Chuck."
"Pensi davvero che ti chiederei di non tenerlo,Waldorf?" le chiese sorridendo.
Lo guardò quasi sorpresa da questo improvviso cambio d'umore, poi lui continuò a parlare "So che siamo entrambi giovani, e che non è esattamente quello che avevamo progettato, beh diciamo pure che non l'avevamo progettato affatto, ma se c'è una cosa di cui sono sicuro Blair è che io ti amo. Ti amo da quella notte al Victrola e so che non amerò mai nessun'altra come amo te, e se c'è una donna dalla quale voglio avere dei figli quella sei tu,Blair Waldorf."
E Blair lo baciò. Lo baciò perche questa volta sapeva che era la cosa giusta, per lei, il bambino, Chuck, questa volta sapeva che accanto a lui sarebbe stata felice perchè pochi minuti con lui, con i suoi alti e bassi, la facevano stare meglio di mesi in tranquillità a fianco di un perfetto principe. Non poteva essere felice con nessun altro se non con Chuck Bass.
Si fermò bruscamente quando vide la mano di Chuck cercare qualcosa nel taschino della sua giacca.
"Che c'è?Perchè ti sei fermata?"
"Che stavi facendo?" lo guardò dubbiosa.
"Cercavo il mio fazzoletto per asciugarti le lacrime, perchè?"
Un sorrisetto spuntò sul suo volto "Per un attimo pensavo stessi per prendere l'anello."
Lui la guardò leggermente confuso " e sarebbe stata una pessima idea perchè?"
"Perchè non voglio raccontare a mio figlio che suo padre mi ha chiesto di sposarlo sul pavimento del bagno di un ristorante!"
E Chuck scoppiò a ridere, rise di gusto, trascinando anche Blair con la sua risata, mentre pensava che mai era stato più felice di essersi sbagliato a decifrare i segni.
 
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lauratarantino
Posted on 11/7/2011, 17:50




CITAZIONE
Ti amo da quella notte al Victrola e so che non amerò mai nessun'altra come amo te, e se c'è una donna dalla quale voglio avere dei figli quella sei tu,Blair Waldorf."

oh che dolcezza infinitaaaaaa!*_*
Bellissima Sandra!!!!
 
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Kassandra Black
Posted on 12/7/2011, 20:48




grazie laura, sono contenta che ti sia piaciuta ^.^
 
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*martoleira*
Posted on 15/7/2011, 13:17




L'ho letta tutta d'un fiato.. Un finale a dir poco perfetto!
Sei riuscita ad interpretare al meglio i caratteri di Chuck e Blair:Bravissima Sandra!
 
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Kassandra Black
Posted on 16/7/2011, 11:47




grazie mille *w*
 
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Posted on 7/8/2011, 12:39
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Davvero belloooo :D Mi piace tanto <3 complimenti!
 
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Kassandra Black
Posted on 24/8/2011, 14:11




grazie mille cara ^.^
 
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6 replies since 11/7/2011, 11:22   104 views
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